Coronavirus Messina, negativi al test per il Policlinico ma positivi al Piemonte: paura in corsia

MESSINA. Pasticci in salsa messinese: negativi al per il coronavirus al Policlinico, positivi al Piemonte, ospedale nel quale sono state ricoverate per 21 giorni nel reparto di Neurologia. Il nosocomio mette le mani avanti e parla di ripositivizzazione delle due pazienti, ma resta il fatto che qualche dubbio sulla gestione dell'emergenza COVID-19 proprio da parte delle aziende sanitarie c'è. La denuncia è della UIL, che chiede chiarezza sulla vicenda. “Tale situazione, che appare alquanto incredibile, stante che i pazienti erano isolati l'uno dall'altro, in camere singole, ha creato parecchia inquietudine tra i lavoratori, fortemente preoccupati per gli eventuali rischi di trasmissione dell'infezione ai propri familiari  -scrivono in una nota inviata ai vertici dell'IRCCS Neurolesi-Piemonte il segretario generale UIL FPL Pippo Calapai e i segretari aziendali Maurizio Celona (Piemonte) e Nino Nunnari (IRCCS-Neurolesi).
Gli operatori della Neurologia, che oggi sono stati sottoposti a tamponi – scrivono i sindacalisti- hanno sempre mantenuto i livelli alti di attenzione durante le attività rivolte ai pazienti ricoverati.  Purtroppo tale episodio, si aggiunge a un altro precedentemente verificatosi, sempre nella medesima unità operativa, riguardo un paziente trasferito dal Policlinico con due tamponi  negativi quando dalla cartella clinica ne risultava uno positivo, arrecando tantissima confusione nell'opinione pubblica e nel sindacato sulla gestione dei pazienti COVID al Policlinico di Messina. Dopo quello che sta succedendo, siamo sicuri che i degenti provenienti dal Policlinico siano realmente negativi? Non vorremmo minimamente immaginare che Villa Contino possa diventare focolaio incontrollato di infezione, propagando la stessa anche agli operatori del Piemonte, visto che i degenti potrebbero necessitare di esami diagnostici e strumentali da eseguire in quell'ospedale”.

Alle domande della UIL i vertici del Policlinico rispondono gettando acqua sul fuoco e parlando di ripositivizzazione del virus, ma non convincendo più di tanto. “Si tratta -spiegano- di un uomo e una donna dimessi il 21 e il 24 marzo scorsi. Per entrambi è stato effettuato un duplice tampone. L'Azienda, già nei giorni scorsi, ricevuta la segnalazione ha compiuto un accertamento ed esclude nel modo più assoluto la possibilità di errore, che d'altronde avrebbe dovuto riguardare non uno, bensì 4 esami, ripetuti in giorni e momenti diversi. È stato altresì accertato come si siano già verificati in altri contesti casi di ripositivizzazione, dovuti a particolari comportamenti del virus.

Va anche precisato che, pure nei momenti in cui è stato maggiore il carico di lavoro, almeno per quanto riguarda il Policlinico, gli esami dei tamponi sono stati effettuati con massimo scrupolo, fornendo ai pazienti tutte le garanzie del caso. Ci sentiamo assolutamente estranei, quindi, a qualsivoglia illazione in tal senso o a polemiche legate a circostanze non riferibili al nosocomio universitario”.

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