Clara Crocè e il mistero degli stipendi di Giovanna Famà
“E' in comando da oltre tre anni in Comune e nessuno è ancora riuscito a capire chi abbia pagato lo stipendio di Giovanna Famà, funzionario della Soprintendenza. L'ex dirigente generale dell'assessorato ai Beni Culturali Gedo Campo ha detto che la Famà non può ricoprire l'incarico di direttore della Galleria di Arte Moderna del Comune e di recente il commissario Croce ha firmato la determina per rimandarla alla Soprintendenza. Ma non è ancora chiaro chi abbia avuto l'onere dei suoi emolumenti”.
A denunciare una delle tante stranezze di Palazzo Zanca ancora una volta è Clara Crocè, segretario generale della FP cgil di Messina, vera e propria spina nel fianco dell'amministrazione Buzzanca.
Il nodo da sciogliere è quello del pagamento degli stipendi di Giovanna Famà durante la sua permanenza nello staff dell'OPCM per l'emergenza alluvione. L'ex sindaco Giuseppe Buzzanca ha sempre dichiarato che questo incarico non avrebbe costituito alcun aggravio di costi, perché i suoi emolumenti erano a carico della Regione.
Di diverso avviso però l'ex direttore generale Campo, che proprio poco prima di essere sostituito, ha chiarito non solo che Giovanna Famà non poteva essere il direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Messina perché “… questo Dipartimento -ha scritto Campo- con nota prot. n° 49.759 del 24 ottobre 2012 ha rilevato l'incompatibilità della funzione assegnata alla dipendente con la sopracitata determina” ma anche che tutti gli oneri erano “a carico del soggetto utilizzatore (quindi il Comune, ndr) che è tenuto al rimborso del trattamento economico fondamentale all'ente di provenienza del dipendente comandato”.
Tradotto in un italiano comprensibile, queste due frasi significano che Giovanna Famà, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina in distacco dal 27 ottobre del 2009 presso l'OPCM del Comune di Messina per l'alluvione di Giampilieri grazie ad una provvidenziale domanda inoltrata proprio un anno prima, non poteva in alcun modo avere l'incarico di direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del Comune e che il suo stipendio è a carico dell'amministrazione di Palazzo Zanca.
Clara Crocè, segretario generale FP CgilQuello che adesso si deve capire è come sono andate le cose. Perché se negli ultimi anni gli stipendi della Famà sono stati erogati dalla Regione, allora il Comune dovrà provvedere a rimborsarli. Se invece sono state le casse municipali a pagarli, allora non è vero che la presenza del funzionario della Soprintendenza è stato a costo zero.
“Buzzanca ci ha convocato di gran corsa il 13 agosto scorso -ricorda il segretario generale della FP Cgil- ma nonostante le nostre richieste sia formali che verbali non ha mai chiarito chi ha pagato la Famà negli ultimi tre anni. E' stato l'OPCM oppure la Regione? Fra l'altro, come è chiaro dalla lettera di Campo, la Famà è un funzionario e la nomina a direttore della Galleria l'ha trasformata in dirigente senza concorso. Siamo lieti che la Regione abbia rilevato l'incompatibilità che come sindacato abbiamo denunciato per anni.
E non possiamo non sottolineare che Buzzanca ci ha convocato a metà agosto per questa vicenda quando, come è venuto fuori dopo diversi mesi, avrebbe avuto ben altro di cui preoccuparsi invece di emanare atti a tutela delle persone a lui vicine. In ogni caso, vogliamo sapere quanti soldi dovrà restituire o ha già restituito il Comune di Messina per avvalersi dell'opera della Famà, quando invece avrebbe potuto benissimo far svolgere le stesse mansioni a personale interno?”.
La nomina del funzionario della Soprintendenza a direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del Comune è stata definita un regalo d'agosto dell'ex sindaco Buzzanca. Che prima di tentare la conferma, poi non riuscita, all'ARS firmò la determina che suscitò un vespaio di polemiche, determinate anche dalla presenza nell'organico di Palazzo Zanca di dipendenti che potrebbero ricoprire questo ruolo con competenza e senza costi aggiuntivi a carico della casse comunali. Uno di questi è Nino Principato, architetto e storico di provata competenza, ma sicuramente si è trattato di una disattenzione.
Intanto, il dato certo, messo nero su bianco nella lettera firmata da Campo, è che “l'ufficio del Commissario delegato presso il Dipartimento regionale della Protezione Civile con nota prot. n° 3.641 del 31 ottobre 2012 (il giorno in cui è scaduto l'OPCM, ndr) ha comunicato di avere disposto la prosecuzione dell'avvalimento del personale regionale, ivi compresa la dott.ssa Giovanna Famà, fino al 28 febbraio 2013”.
Rintracciata telefonicamente, la dottoressa Famà ha precisato che il suo stipendio “è sempre stato pagato dalla Regione, in quanto l'OPCM che ho coordinato è una struttura regionale e non del Comune. Io dal Comune non ho mai preso una lira e ho solo messo a disposizione la mia competenza”.