Attualità. Messina, Giornata della Legalità: alla Chiesa Valdese culto aperto a tutte le confessioni religiose
MESSINA. L'8 aprile le chiese metodiste e valdesi celebrano la Domenica della Legalità e anche la comunità di Messina dà il proprio contributo all'evento con un culto aperto a tutte le confessioni religiose presenti in città, che si terrà domani mattina alle 11 nel tempio di via Antonio Laudamo 16. Nata nel 2010 per volontà dei metodisti e dei valdesi del sud Italia, dal 2013 la Domenica della Legalità è diventata un evento nazionale grazie a una decisione sinodale che l'ha estesa a tutte le comunità del Paese.
Il materiale liturgico di quest'anno è stato curato dalla Commissione esecutiva del III distretto (Italia centrale). Esso parte da una storia, Il furto, scritta dal magistrato Luciana Breggia nel libro Il giudice alla rovescia per far partecipare al culto in modo attivo anche i bambini e vedere un altro aspetto del rapporto legge-giustizia-legalità.
“I conflitti che attraversano la vita quotidiana delle persone – si legge nel materiale prodotto per la giornata – sono spesso il frutto dell'incapacità di dialogare, dell'atteggiamento ostile a priori dettato dalla paura, dalla necessità di scaricare le tensioni su un nemico immaginario. Anche la capacità di vedere oltre la realtà apparente fa parte dell'universo giustizia, perché scombussola i codici usuali e fa intravedere possibilità di nuove relazioni. Vi è bisogno di giudici, ma non sempre. Occorre anche evitare la delega automatica per ogni conflitto ai professionisti, giudici e avvocati. Sicuramente anche questi ruoli sono in via di trasformazione, ma in ogni caso occorre investire nei professionisti della prevenzione: educatori e insegnanti in primo luogo, che possano promuovere il processo di auto-responsabilizzazione delle persone, generare la capacità di essere davvero adulti”.
Il materiale offre poi delle proposte concrete per il coinvolgimento dei bambini nella preparazione del culto. Infine esso si conclude con una breve nota esegetica su Luca 10: 25-37: “la parabola del buon samaritano sceglie come figura positiva un marginale, un disprezzato, esempio negativo nella società dell'epoca. Il samaritano sorprende. Un modo di fare giustizia diverso da quello abituale. Si va controcorrente rispetto a quanto ci si aspettava”.