18 febbraio 08.03 Elezioni Commissione Statuto, braccio di ferro tra il Rettore e “Unime in protesta”

Ormai è scontro aperto tra il rettore Franco Tomasello e gli studenti del Comitato “ in protesta”, che chiedono di poter eleggere i propri rappresentati in seno alla Commissione Statuto. Di seguito il comunicato.

“La giornata di ieri -scrivono gli studenti- segna uno snodo decisivo della universitaria: il conflitto di dichiarazioni contrastanti tra il direttore amministrativo Cardile e il Rettore Tomasello, dà la misura di come la questione democratica posta dal collettivo Unime in Protesta abbia mandato in confusione l'attuale governance dell'università.

Nel pomeriggio di ieri, dopo che il Senato Accademico aveva dato indicazione favorevole, Cardile aveva affermato su un quotidiano online che la richiesta di elezioni per la selezione dei due studenti della commissione statuto da noi sostenuta, era stata accolta dall'università di Messina ed era stata indicata anche la data delle elezioni per il 28 febbraio. Appresa la notizia, i docenti universitari rappresentati dall'Andu, sono tornati ad esprimere il loro dissenso circa la decisione del Rettore di non eleggere i rappresentanti docenti alla commissione con elezioni democratiche.

Dunque, per risolvere il problema alla radice e contraddicendo l'intenzione “formalizzata” dal Senato e da Cardile, a quanto pare ampiamente sostenuta, il Rettore ha convocato d'urgenza le associazioni universitarie accreditate sollecitandole alla designazione di possibili candidati eliminando di fatto la possibilità delle elezioni, sradicando quel piccolo spazio di partecipazione democratica richiesto dal nostro collettivo, che avrebbe potuto garantire, almeno parzialmente, la trasparenza di cui l'università ha bisogno per una decisione così importante.

Dopo un comunicato apparso sulla bacheca del sito Unime.it, la conferma arriva dalla viva voce del Rettore la conferma che le elezioni non si faranno: democrazia abolita.

Ciò si aggiunge alla questione dell'aula ex-chimica autogestita dal nostro collettivo: ci è stato più volte chiesto in questi giorni di abbandonare l'aula poichè, improvvisamente, l'aula servirebbe alla facoltà di Giurisprudenza per sostenere delle sessioni di esame. Richiesta che ci suona quanto meno ambigua, se non pretestuosa, visto che è giunta proprio nel momento di massima esposizione del movimento nei confronti delle questioni interne dell'università e specificamente per aver sollevato la questione delle elezioni per la commissione statuto.

Abbiamo ribadito più volte che, da parte nostra, non si vuole uno scontro frontale: siamo però determinati a difendere con fermezza la nostra indisponibilità a sottostare ad ogni forma di ricatto e di sopruso. Proprio per questo il collettivo presenterà in mattinata una nuova lettera al Senato Accdemico per chiarire la nostra posizione e indicare delle nuove vie di confronto.

La battaglia del collettivo sulle elezioni, condotta in solitario ma con tenacia e determinazione, non è stata vinta ma ha sicuramente messo in mostra il disagio di un potere che non vuole assolutamente essere messo in discussione e che, pur di non cedere, preferisce condraddirsi da sè.

Noi, però, convinti delle nostre ragioni e sostenuti, oggi in assemblea, da una rinnovata, precisa e forte presa di posizione della Rete 29 Aprile a nostro favore e a difesa dell'aula ex chimica, proseguiremo convinti nella lotta per la democrazia dentro e fuori l'università di Messina rinnovando ancora una volta l'invito all'impegno per una vera partecipazione democratica a tutte le forze studentesche e non, che sentono di condividere le nostre battaglie o che, da posizioni politicamente diverse, ritengono che la democrazia, la trasparenza, la partecipazione siano valori inderogabili.
N.B.

In mattinata presenteremo un documento al Senato Accademico nel quale formalizzeremo le nostre richieste e indicheremo possibili strade di confronto. Invieremo tutto alla stampa una volta protocollato all'ufficio dell'”.

Il collettivo Unime in Protesta

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