Giovedì 29 marzo, al Goethe-Institut di Palermo, si celebrerà dunque il Piano Day, frutto della collaborazione tra Goethe-Institut e Almendra Music. Un ponte culturale che non annulla le rispettive provenienze ma valorizza la storia e le geografie, le missioni culturali e gli obiettivi artistici dei soggetti organizzatori, tra Germania e Sicilia, tra berlino e Palermo. Quello palermitano sarà l'unico in Italia insieme a Trieste e Roma, tra i numerosissimi e prestigiosi eventi nel ricco calendario internazionale del Piano Day. Dalle 21.00 Giovanni Di Giandomenico, Ornella Cerniglia, Valentina Casesa e Marco Betta animeranno questo speciale Piano Day palermitano: sono musicisti fortemente rappresentativi dell'ecosistema Almendra Music, una realtà che sta coltivando un progetto musicale e artistico inclusivo di tutte le differenti personalità che lo realizzano, una visione dinamica di musica per il tempo presente, dagli esiti complessi e immediati, stratificati e intensi come la Palermo in cui nasce e ha sede. Ma la loro storia è emblematica anche del dialogo culturale e della diffusione di conoscenza care alle attività del Goethe-Institut.
Giovanni Di Giandomenico è un grande talento palermitano di stanza a Berlino: pianista, compositore e produttore libero e generoso, imprevedibile quanto coerente, originalissimo ed emozionante quanto rigoroso, non accademico pur provenendo anche dall'accademia più prestigiosa, il cui percorso decisamente fuori dall'ordinario lo ha fatto collocare dalla critica, a dispetto dell'età anagrafica, “direttamente nell'universo ristretto degli artisti più rappresentativi del pianoforte contemporaneo in Italia”. Ornella Cerniglia ha da poco debuttato nel roster di Almendra Music con l'EP L'Attesa, presentato proprio al Goethe-Institut di Palermo per il MainOFF festival. Cerniglia compone la sua musica attraversando stili e repertori degli ultimi due secoli con la leggerezza e la sicurezza di chi vuole e sa ricomporre prassi e ascolto della musica con le nostre esperienze interiori e quotidiane, forte di un percorso che parte dalla formazione accademica in Conservatorio e all'Università e giunge a flirt non-tanto-occasionali con l'avant-rock e il pop non prefabbricato.
Valentina Casesa è una delle figure più organiche alla filosofia Almendra, che ha pubblicato il suo pregevole debutto Orior (al quale farà presto seguito il nuovo album) ma anche il recente e pucciniano Hacked Arias del Duo Blanco Sinacori, alle cui chitarre Casesa ha donato due intensi brani nuovi. Il pianismo della Casesa assorbe geografie umane e artistiche, ricordi e note, sensazioni tradotte in musica e offerte all'immaginazione e alla sensibilità dell'ascoltatore, come ad esempio nel suo brano Saracina, in programma al Piano Day, che elabora l'esperienza sedimentata in Sicilia di memorie wagneriane. Infine Marco Betta. Un compositore che ha fatto transitare nell'attualità i linguaggi del tardo XX secolo. Betta ha una storia prestigiosa, di dimensione internazionale, in cammino tra il respiro antico del Mediterraneo e il cosmopolitismo. È autore di musiche per il cinema, il teatro e la televisione, di musica sinfonica e da camera, opere liriche e multimediali, docente al Conservatorio e alla LUISS. In più occasioni e contesti le sue composizioni sono state eseguite anche al Goethe-Institut. La sua ultima partecipazione alle vicende Almendra, preludio di nuovi cammini, è stata nel sorprendenteEcuba | Ifigenia, un potente lavoro di confine tra pianoforte ed elettronica condiviso con Di Giandomenico e il visionario produttore Naiupoche.