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La Sicilia sempre più isolata: Pizzo difende i tagli del Gruppo FS

“Dopo #ilferribottenonsitocca il nostro nuovo slogan sarà #pizzoacasa”. A lanciare il nuovo tormentone di chi difende la continuità territoriale tra la Sicilia e il resto del Paese contro i tagli del Gruppo FS è Mariano Massaro, segretario regionale del sindacato autonomo Orsa, che conferma lo sciopero del 25 marzo, al quale parteciperanno anche Cgil, Cisl e Uil.

Durante la seduta di stamane della Commissione Trasporti all'ARS chiesta dalla parlamentare 5 Stelle l'assessore regionale ai Trasporti, il messinese Giovanni Pizzo, è sembrato aver sposato la posizione delle Ferrovie dello Stato.

“Non avevamo davanti un assessore che difende il proprio -racconta Massaro- ma un dirigente delle FS. Pizzo ha sostenuto che mantenere il traghettamento ferroviario è antieconomico, perché alle Ferrovie costa 90 milioni di euro l'anno.

Quando sono tornati da Roma dopo la riunione del 23 dicembre scorso ci avevano detto che era tutto a posto, ma non è vero niente. Per risolvere il problema dei collegamenti veloci ex Metromare e dei tagli occupazionali hanno spostato i 47 milioni utilizzati per i treni a lunga percorrenza e ci hanno fatto credere che la riunione fosse andata bene. Adesso sappiamo perché la Regione Sicilia non ha mai preso una posizione ufficiale contro i tagli che FS vuole applicare da giugno, quando elimineranno il traghettamento sui treni: perché avevano già deciso tutto”.

“Nel suo intervento -aggiunge il delegato regionale Orsa Trasporti Michele Barresi– di fatto l'assessore Pizzo ha dimostrato di non comprendere cosa significhi servizio universale. Continua a parlare in politichese, quasi a giustificare la necessità commerciale del Gruppo FS di ridurre un servizio che non sta su mercato. Secondo questa logica, lontana dai bisogni dei cittadini e in barba al rispetto del diritto alla mobilità, lo Stato potrebbe risparmiare risorse e investirle per razionalizzarlo.

Continuiamo ad assistere ad un assurdo balletto delle parole che si gioca sulla pelle di utenti e lavoratori. Come Orsa siamo esterrefatti di fronte all'inconcludente atteggiamento di chi ha potere di veto sui tagli proposti da FS e invece di opporsi nettamente sembra reggere il gioco a chi vuole isolare la Sicilia dal resto del Paese”.

L'accenno di Barresi al potere di veto è riferito a quanto ha dichiarato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ai sindacati il 2 febbraio scorso: “Se gli enti locali, Regioni e Comuni interessati, si opporranno ufficialmente al progetto di FS, allora lo bloccheremo”.

La Regione Sicilia se n'è ben guardata, come ha di fatto confermato stamane l'assessore Pizzo, che da messinese dovrebbe ben conoscere i problemi connessi al traghettamento e, più in generale, alla vertenza Stretto.

Anche il Comune di Messina non si è mai pronunciato né oggi né prima. Nonostante fosse perfettamente consapevole delle regole in vigore all'ARS, ancora una volta il sindaco Renato Accorinti si è presentato a Palazzo dei Normanni vestito in maniera inadeguata ed è stato messo alla porta. A pensar male si fa peccato, ma i più maligni sostengono che in questo modo abbia rinviato ancora una volta una presa di posizione ufficiale sull'argomento.

“L'audizione all'ARS è stata snobbata da RFI -commentano le segreterie regionali dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil. Alla presenza del responsabile  di Trenitalia Sicilia e dell'assessore Pizzo tutti i presenti hanno ribadito l'intollerabilità per la Sicilia della riduzione dei servizi ferroviari rispetto all'ipotesi di sostituzione dei treni con i servizi marittimi veloci.

“Le risposte circolate in questi giorni da parte del Governo e di FS in gran parte negative e contraddittorie e la mancanza al tavolo di oggi da parte di RFI -sottolineano- non fanno altro che allarmare ancora di più e determinano la necessità di confermare le iniziative di lotta già programmate, con lo sciopero dei trasporti regionali  del 25 marzo”.

Dal Governo Crocetta i sindacati di categoria si aspettano “un ruolo attivo e determinato nei confronti di quello nazionale e del Gruppo FS per un confronto di merito che faccia revocare con atti e non con semplici comunicati le decisioni già assunte”.

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