Amici gay e dintorni

Mariangela Donato
Mariangela Donato

Non  è la prima volta che mi trovo ad affrontare un argomento che è tipico del nostro vivere in questo preciso periodo storico: siamo senza muri ma continuiamo a comprare cani, ops quadri. Almeno così dice uno dei nostri tradizionali detti .

Già, perché noi siamo quelli del comitato No Tares, quelli dell'aboliamo il canone Rai, quelli che non pagano la multa per non aver messo il gratta e sosta nei parcheggi ZTL in quanto ci sono cose di cui non possiamo fare a meno a prescindere dal fatto che si possieda o meno la certificazione Isee, che si usufruisce di agevolazioni o che si abiti al Park Palace piuttosto che in un'abitazione popolare.

Le antenne paraboliche negli anni passati non sono infatti mai mancate a nessuno, stessa cosa valeva per la pelliccia indossata giusto e solo la notte di Natale in chiesa. L'evoluzione ci portò poi al Suv per il giro pomeridiano tra le vie del centro prima dell'isola pedonale fino a arrivare al cagnolino-toy, con tanto di collarino e vestitino alla moda. Li definirei giocattolini costosi.

Oggi, avendo ormai acquistato tutto quello che esiste sul mercato, pregiato e ricercato, e non accontentandoci mai, vogliamo un'altra cosa. Questa non si compra e soprattutto non è una cosa: ci siamo messi alla ricerca dell'amicizia,  però non vogliamo un amico comune, deve avere delle caratteristiche ben precise: deve essere gay!

Che la televisione crei dei miti lo sapevamo, è una vecchia storia, ma sembra che esista gente che si sia fatta conquistare da storie d'amicizia stile Sex and the city (vedi Carrie Bradshaw e Stanford Blatch) o da Julia Roberts e Rupert Everett nel film Il matrimonio del mio migliore amico.

Messi da parte quindi Suv e amici cucciolotti, la frase che fa fashion per adesso sembra essere: sto uscendo a fare shopping con il mio amico gay. Riflettiamo un solo istante. Se qualcuno mi presentasse come “Mariangela, la mia amica etero”, non si scoppierebbe tutti quanti a ridere?  Quindi, adesso mi dite cosa ci trovate di figo nell'esibire l'orientamento sessuale del vostro amico? Forse vuole essere una sorta di dimostrazione del fatto che non si è omofobici? “Siii, voglio anch'io l'amico gay, così mi sembrerà di vivere a New York”.

L'amicizia è una cosa serissima e come ogni sentimento bisogna rispettarla. L'amico gay non è una specie da proteggere alla stessa maniera dei panda. Il 12 febbraio alle 18 presenterò il libro di un mio amico presso la libreria Feltrinelli di Messina. Lui è l'autore televisivo, scrittore, giornalista Nino Spirlì.

Uomo interessante, colto e affascinante come pochi al mondo, starei delle ore ad ascoltare i suoi racconti. Il libro si chiama Diario di una vecchia checca. Penserete adesso che io abbia scritto tutto il contrario di tutto affermando anch'io in modo simpatico e spregiudicato, per la serie: come poteva mancare a me l'amico gay? E invece no, il mio amico è Nino Spirlì… ed è gay.

Mariangela Donato

Speaker radiofonica, blogger, conduttrice tv, mamma, portatrice sana di battute a raffica anche quando è giù di corda e chi più ne ha più ne metta, La Donato “viveur” è una messinese in fissa con il “savoir faire”. Su Sicilians scrive su abitudini e modi di fare soliti e insoliti, nostrani e non, prendendoli e prendendosi un po' in giro. La sua rubrica "Mi state tutti sul tacco" è la penna pettegola e pungente del nostro giornale.

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