Nelle vicinanze, dove adesso c'è la Villa Mazzini, c'era l'Orto San Giovanni. Un vero e proprio polmone verde posto tra la chiesa di Sant'Andrea Avellino, che ormai non esiste più, e quella dedicata a San Giovanni di Malta, della quale si può ammirare ancora oggi solo una piccola porzione. Infatti, nonostante l'edificio avesse sopportato benissimo il terremoto fu buttato giù con la dinamite per far posto all'attuale Palazzo del Governo.
Dei 19 altari originari, ormai rimane solo la tribuna laterale. Fondata nel 535 da San Placido, ne conserva ancora le reliquie. A pochi metri, l'abside originario della chiesa di San Francesco all'Immacolata, una sezione sopravvissuta dell'imponente costruzione di un tempo.
Proseguendo la ricerca di ciò che rimane della Messina pre terremoto, si arriva alla parte finale di via Cesare Battisti, dove si può ammirare ancora in tutta la sua intatta bellezza la chiesa dei Catalani, eretta nell'XI secolo dai mercanti originari di quella regione della Spagna.
Alle spalle la statua di don Giovanni d'Austria, il vincitore della battaglia di Lepanto, una volta collocata in uno slargo vicino all'Annunziata dei Teatini. Risalendo la via Garibaldi ed antrando in due piccole stradine, si mostrano con tutto il fascino dei secoli passati la chiesa di Sant'Elia in via Sant'Elia e, a pochi passi, Santa Maria Alemanna, che dopo un restauro infinito adesso ospita mostre, convegni e matrimoni civili.
Per arrivare a queste due piccole chiese, si può passare anche dalla via I Settembre. Qui, all'incrocio con la via Cardines, c'è la zona conosciuta come “le quattro fontane”.
Salendo verso il Sacrario di Cristo Re, prima del 1908 la zona era dominata dal Castello di Rocca Guelfonia, una fortezza inespugnabile in caso di attacco dal mare. Ampliata più volte nel corso dei secoli, dell'antica struttura oggi rimangono solo una torre annessa al Sacrario e, nella parte inferiore, l'ingresso delle prigioni.