Il nuovo impianto rivoluziona di fatto la tradizionale organizzazione “garantendo giornalmente, tramite nuove figure, solo il recapito di alcuni prodotti, come la posta prioritaria e i quotidiani”. La sperimentazione dovrebbe concludersi entro il 2017.
La sperimentazione è prevista solo in Emilia Romagna e in Sicilia. Nell'Isola, partirà nel catanese a Gravina, Mascalucia, Tremestieri, Acireale, Acicatena e Acicastello e ad Augusta, in provincia di Siracusa. Secondo la Cisl “non sono ancora state definite modalità operative, non sono state individuate città metropolitane e sono ignorate le esigenze di cittadini e lavoratori”.
Tante nubi, secondo il sindacato, si addensano sul nuovo modello di distribuzione che l'azienda vorrebbe già modificare rispetto a quello concordato nel settembre scorso. “Mancano strutture e mezzi -osserva Lanzafame- con seri rischi per la qualità del servizio e del lavoro”. A preoccupare è soprattutto l'eccedenza di personale nella quale si potrebbe scivolare: quasi mille lavoratori che solo in parte potranno essere riqualificati per essere assegnati ai servizi finanziari.
“L'azienda -aggiunge Lanzafame- si apra semmai a nuovi mercati, a cominciare dal digitale”. Ma a preoccupare la SLP Cisl è anche “la recente esuberanza aziendale” sul fronte dei procedimenti disciplinari. “A nostro avviso -commenta il segretario- c'è bisogno di una più profonda riflessione e di chiarimenti. Certe contestazioni non possono che nuocere a un clima aziendale già di per sé rovente. Noi vigileremo sul rispetto degli accordi sindacali e dei diritti dei lavoratori”.