Secondo Nello Musumeci, “non è tollerabile che per una manifestazione gratuita con tremila spettatori gli organizzatori – spesso volontari – si debbano versare più di mille euro. Così facendo, si scoraggiano le iniziative che Comuni squattrinati e comitati o associazioni di generosi cittadini promuovono con tanti sacrifici, specie nei piccoli centri dell'Isola. Senza dire che, assieme ad agenti di zona responsabili ed educati, parecchi soggetti si servono del mandato SIAE per assumere atteggiamenti irragionevoli ed esercitare poteri con arbitrio e improntati ad arroganza. Una cosa è il legittimo diritto che va riconosciuto all'artista, altra cosa è la tassa che si pretende dal denaro pubblico o dal cittadino per tenere in piedi una struttura che deve invece essere agile, snella e di supporto alle attività che emergono dal territorio”.
Il presidente dell'Antimafia specifica che nella mozione si chiede “di rivedere l'accordo tra ANCI e SIAE rinnovato nel 2013, ampliare la platea delle tariffe agevolate per le riproduzioni musicali in eventi organizzati da Comuni ed enti privati e di chiedere l'esclusione dal pagamento dei diritti SIAE in caso di manifestazioni senza scopo di lucro. Dopo le Regioni Lombardia e Toscana, la Sicilia – conclude Musumeci – sarebbe la terza in Italia a prendere posizione ufficiale contro un balzello che scoraggia ogni tiepida iniziativa per la promozione della cultura nell'Isola”.