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Riconversione Petrolchimico di Gela, i sindacati pretendono il rispetto degli accordi

L'impianto petrolchimico di Gela
L'impianto petrolchimico di Gela

Pretendono l'attuazione del protocollo d'intesa sottoscritto il 6 novembre scorso al ministero per lo Sviluppo Economico per la riconversione e il rilancio del Petrolchimico di Gela e un incontro immediato con il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi.

I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone e i segretari delle tre confederazioni del centro-Sicilia Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro chiedono l'accelerazione dell'iter che riconosca Gela come area di crisi complessa, così come prevede il protocollo.

La è stata inviata ai governi regionale e nazionale, alle istituzioni locali, ai politici dell'Isola, a ENI e a Confindustria Sicilia.

“L'esecutivo Crocetta -sottolineano Cgil, Cisl e UIl- ci ha messo quattro mesi per approvare la delibera di Giunta senza la quale non era possibile avviare l'istruttoria del ministero per lo Sviluppo Economico per la dichiarazione di area di crisi complessa.

Facciamo appello al governo nazionale -aggiungono- affinché non passino altrettanti mesiper il rispetto degli accordi. Attraverso l'attuazione del protocollo firmato da ENI, governi regionale e nazionale e forze sociali, passano la riconversione industriale dell'area, gli green e la tutela del dei lavoratori, compresi quelli dell'indotto“.

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