Ispirandosi al Troilo e Cressida di Shakespeare, Stefano Ricci e Gianni Forte mettono in scena una potente invettiva contro il falò delle vanità della società odierna, una performance all'ultimo respiro, che smaschera le falsità e la vacuità del potere.
“In Troilo e Cressida – spiegano i due autori – il Bardo stigmatizza la gamma dei fenomeni mimetici, dove gli ingranaggi della cupidigia conducono senza sconti verso la distruzione: politica del desiderio erotico che si unisce in amplesso con la politica della mancanza di autorità. Profeti della pubblicità iper-contemporanea, gli individui di questa tragedia fabbricano idoli per riempire i propri giorni, altrimenti inutili. Il Potere della Bellezza e del Comando sono scettri difficili da raggiungere o mantenere. Il prezzo è altissimo, ma Greci e Troiani sono disposti a pagarlo, esattamente come i loro epigoni postmoderni, votati alla fama della TV e ai suoi derivati. Per i consunti 15 minuti di celebrità siamo disposti a tutto, anche ad abdicare ai nostri principi, etici e morali, ammesso che siano presenti”.