“È stato un vero piacere per la nostra famiglia fare in modo che Troina potesse esporre in maniera permanente questo celebre dipinto di Tiziano -spiega Ugo Miano, figlio del compianto pittore Gaetano. Un modo per onorare la memoria di mio padre e del suo luogo natio. Faremo in modo di continuare questo cammino tracciato, dando il nostro apporto per altre iniziative culturali”. La tela, che sarà in mostra permanente in uno spazio espositivo autonomo, andrà a arricchire la nuova Pinacoteca civica d'arte moderna, recentemente allestita dall'amministrazione comunale all'interno della Torre Capitania di via conte Ruggero dove, insieme alla tela del Vecellio, confluiranno altre importanti testimonianze storico-artistiche del territorio.
La pregevole opera che ritrae papa Farnese è stata studiata in passato da Maurizio Marini, uno dei massimi studiosi al mondo di Caravaggio e dell'arte barocca e dal professor Paolo Giansiracusa, storico dell'arte di fama internazionale, che ha aggiunto nuovi e importanti dettagli sulla genesi del dipinto, di cui fa menzione anche Giorgio Vasari in una lettera inviata allo storico Benedetto Varchi. “Il dipinto di Paolo III Farnese che Tiziano eseguì nei giorni in cui il papa incontrò l'imperatore Carlo V a Bologna -spiega Paolo Giansiracusa, direttore scientifico della Pinacoteca civica e curatore della mostra dedicata al Vecellio- rappresenta uno dei documenti storico-artistici più importanti per la storia della chiesa moderna e per le dinamiche politico-religiose della società europea del tardo Rinascimento. L'opera arricchisce il patrimonio artistico della Sicilia e va a aggiungersi alle prestigiose opere di Antonello da Messina e Caravaggio custodite nei musei siciliani. Troina diventa così l'unica città del Meridione a possedere un'opera del Vecellio e a custodire uno dei documenti più prestigiosi della Controriforma”.