Enzo Indaco attualmente vive e lavora tra Catania e Taormina. Il suo è un percorso artistico lungo e intenso: a cavallo tra gli anni '50 e i '60 è tra i precursori della Land Art in Italia; all'inizio dei '70 esplora il mondo della pittura utilizzando esplosioni di colori caldi tipici dei paesaggi isolani. Di seguito il picchettìo dei pennelli, il punteggio delicato, l'uso dei pastelli e il figurativo morbido attraversano la sua creatività: siamo negli anni '80 e Indaco è già indiscusso protagonista durante la Quadriennale nazionale d'Arte di Roma, in alcune importanti edizioni della Biennale di Venezia, all'International Art di Basilea e al 73 Art di New York. Negli anni '90 l'apparente stasi dell'artista rappresenta un momento di grande riflessione, che va a sfociare all'inizio del nuovo millennio nel recupero del culto mitologico e rituale della terra siciliana.
Ecco come Ornella Fazzina descrive l'introspezione del più recente e penetrante rapporto di Enzo Indaco con la sua arte: « Lo scorrere impetuoso della vita egli lo esprime attraverso il suo agire. Ed è così che affronta la tela, grande o piccola che sia, trasferendo energicamente un suo vissuto, un'impressione, una suggestione, uno stato d'animo che si traducono in una tempesta cromatica e formale che sembra obbedire al gesto dell'artista il quale dà vita a paesaggi siciliani, dimostrando come nell'approccio con la creazione pittorica, l'amore per la sua terra, per la sua luce, per l'Etna è totale e viscerale».