I due spagnoli gestivano l'introduzione in Italia della cocaina. Rodriguez curava il trasporto della cocaina a bordo di auto appositamente adattate, sbarcando con il traghetto nel porto di Palermo. Nella speranza di non subire controlli approfonditi, era pronto a esibire un documento scaduto della Guardia Civil. Olarte Alonso, invece, precedeva il suo complice in aereo, per verificare che agli arrivi nel porto del capoluogo siciliano non vi fossero dispositivi di controllo ulteriori rispetto a quelli ordinariamente attuati dalle Forze di Polizia.
Entrambi gli spagnoli erano stati arrestati dalle Fiamme Gialle palermitane in occasione di un precedente sbarco di stupefacente effettuato a Palermo e si trovavano agli arresti domiciliari in Italia. Per loro il GIP, sulla base degli ulteriori elementi forniti dalle indagini, ha ora disposto la custodia in carcere. Dalle investigazioni dei finanzieri sono poi emersi elementi di responsabilità a carico di ulteriori soggetti, a vario titolo coinvolti nei traffici illeciti. Si tratta di Vincenzo Crimi (1961) e Antonello Cola (1970), arrestati e condotti in carcere, e di Marisa Spatola (1969, moglie di Maniscalco) e di Calogero Iginio Patti (1971), per i quali sono invece stati disposti gli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini sono state complessivamente arrestate in flagranza 4 persone, 3 a Palermo e 1 ad Agrigento, e sequestrati oltre 6 chili di cocaina.