Inaccettabile la proposta dell'assessore alle Attività Produttive Mariella Lo Bello di aspettare la vendita dei capannoni, alla luce della gravissima crisi immobiliare, soprattutto nell'entroterra siciliano, che fa prevedere tempi lunghi. Bocciata anche l'altra ipotesi dell'assessore Lo Bello, che prevede la compensazione crediti-debiti e la rinuncia del 30% del credito. “L'assessore Lo Bello -prosegue Foti- non tiene conto che queste 15 famiglie hanno già rinunciato al 50% delle somme, passando da crediti per 9 milioni di euro a 4 milioni e mezzo. Chiedere loro un'ulteriore decurtazione del 30% risulta strada poco percorribile”.
Prime risposte invece per gli imprenditori del consorzio Imera e di Termini Imerese. Grazie alle richieste del Movimento 5 Stelle, la Lo Bello ha assunto l'impegno di dar mandato ai commissari ad acta perché entro 15 giorni procedano allo scomputo dei capannoni senza tenere conto del parere legale dietro cui l'ex commissario Cicero aveva negato il riscatto dei fabbricati. Si tratta di oltre 100 i capannoni bloccati nelle aree industriali di Palermo, Termini Imerese, Carini e Caltanissetta e di altrettante piccole e medie imprese che attendono il riscatto degli immobili. “Capitalizzare i capannoni -continua Foti- sarà per gli imprenditori una boccata di ossigeno e permetterà loro di assumere maggiore credibilità di fronte alle banche per ottenere del credito”.
Il portavoce dei Cinquestelle Francesco Cappello si dichiara soddisfatto”di aver ottenuto la nascita di un tavolo risolutivo che a partire dal 7 dicembre discuterà la situazione debitoria dei ceramisti calatini affinché siano bloccati i decreti ingiuntivi già passati in esecutivo”.
Ancora irrisolta invece la vicenda dei proprietari dei terreni espropriati dall'ex ASI di Dittaino, in provincia di Enna. “Sono passati più di 40 anni nel silenzio assoluto -conclude Foti. Adesso i costi per le mancate azioni di responsabilità nei confronti degli allora amministratori delle ex ASI, tra questi anche un deputato che oggi siede in Sala d'Ercole, sono lievitati enormemente e il conto è salatissimo. Gli stessi ex amministratori hanno fatto anche perdere le tracce degli introiti provenienti dalla vendita dei terreni”. I 5 Stelle non escludono di presentare una proposta per il riconoscimento di un debito fuori bilancio che renda giustizia, una volta per tutte, ai proprietari dell'Ennese.