Di fatto, sarà tributo speciale che entrerà in vigore dall'1 gennaio 2017. Più alta sarà la quantità di rifiuti conferita in discarica, più l'ecotassa da versare alla Regione Sicilia aumenterà.
E visto che, a meno di clamorose rivelazioni delle quali però non c'è traccia sul sito di MessinAmbiente, in riva allo Stretto ci si attesta a malapena intorno al 10%, a dispetto delle dichiarazioni trionfali dell'amministrazione Accorinti (che alla fine del 2014 ha considerato un successo avere raddoppiato il dato del 5%) difficilmente nei prossimi 10 mesi si riuscirà ad arrivare a quota 65% e a evitare quest'ulteriore esborso ai messinesi.
L'ecotassa sarà quindi tanto più alta in maniera inversamente proporzionale alla quota di raccolta differenziata raggiunta. E in una città dove la tassa sui rifiuti è già altissima a dispetto di un servizio decisamente scadente, l'approvazione dell'articolo 35 ha il sapore amaro della beffa.
Ben diversa la situazione nei Comuni virtuosi grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle approvato dall'ARS e condiviso dal Governo Crocetta, che per gli enti locali che raggiungono almeno il 65% di raccolta differenziata stanzia 15 milioni di euro da spendere per progetti di recupero e riciclo dei materiali.
“C'è una Sicilia che ama premiare chi crede nella differenziata -afferma il parlamentare5 Stelle Gianpiero Trizzino. Noi rispondiamo in questo modo a quegli assessori che vogliono punire i cittadini con la costruzione di nuovi inceneritori”.