Inizia il sindaco Renato Accorinti dichiarando: “Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, adesso tocca ai Revisori dei Conti”, dimenticando che i ritardi sono imputabili esclusivamente alla Giunta e alla sua mancanza di capacità amministrativa, con i dirigenti che fanno il bello e il cattivo tempo, e che il parere dell'organo di controllo è obbligatorio ma non vincolante. Su quest'ultimo passaggio qualcuno si armi di santa pazienza e glielo spieghi una volta per tutte, per favore.
Tocca poi a Eller, che con un talento istrionico invidiabile, soprattutto quando fa un improbabile riferimento alla “mafia dei colletti bianchi” che dice di non temere, tira sciabolate all'esecutivo del quale fa parte (sostanzialmente accusato di incapacità, sotto lo sguardo estatico di Accorinti, manco avesse visto la Madonna, e quello impassibile dell'ex vicesindaco e assessore al Bilancio Guido Signorino) e annuncia l'ennesimo cronoprogramma di questa amministrazione, con una chiosa davvero memorabile: “Non si può cercare il pelo nell'uovo e bloccare la città”.
Laddove il pelo nell'uovo sono i clamorosi ritardi accumulati e i continui aggiustamenti di un bilancio che fa acqua da tutte le parti, compresi gli ulteriori 100 milioni di debiti appena scoperti.
In ogni caso, la sostanza di questa conferenza stampa convocata senza la presenza del capo ufficio stampa ha il sapore di un ennesimo aut aut al Consiglio comunale: approva questo bilancio così com'è altrimenti perdiamo i 70 milioni di trasferimenti statali e non si pagano gli stipendi ai dipendenti comunali, le mense scolastiche (comunque ferme già a prescindere), i servizi (ma quali?).
Secondo Eller, che possiamo giustificare solo perché è da poco a Messina, si bloccherebbe l'economia della città. Anche in questo caso, si trovi qualcuno che gli spieghi che il tessuto economico locale è paralizzato da anni e che la bocciatura del bilancio potrebbe sì peggiorare le cose, ma non sicuramente essere determinante nella caduta libera cui si assiste giorno dopo giorno.
Tirate le somme dell'ennesimo siparietto dell'amministrazione Accorinti, la verità è una sola: la Giunta deve ammettere di non averne imbroccata una da quando si è insediata e dimettersi dimostrando di avere un minimo di decenza.
Quanto al Consiglio, bocci pure il Previsionale 2015 se il parere del Collegio dei Revisori dei Conti dovesse essere negativo. Certo, arriveranno gli strali di chi resterà senza stipendio per uno o due mesi (per le lezioni di sopravvivenza rivolgersi ai lavoratori di ATM, MessinAmbiente o delle cooperative dei servizi sociali, esperti loro malgrado sull'argomento) ma tranquilli: i messinesi sono di memoria corta e al prossimo giro vi voteranno lo stesso. Altrimenti, come si spiegherebbero certe presenze in Aula da più di un mandato?
Si ringrazia la redazione di Tremedia per il materiale video.