Non è la prima volta che Palazzo Zanca e AMAM ostentano un incomprensibile dispregio verso la normale e corretta prassi delle relazioni e del confronto, tra l'altro obbligatoriamente previsti dal buon senso e dalle norme vigenti.
Ma come sosteniamo da mesi, la verifica trasparente e preventiva sulle condizioni reali, e sui costi effettivi, di questa operazione è l'unico rimedio per poter operare in tempo eventuali e necessari correttivi e, soprattutto, per scongiurare quei possibili fallimenti che a quel punto comprometterebbero irreversibilmente ugualmente servizi e occupazione.
Comprendiamo l'urgenza dei lavoratori del settore rifiuti di uscire finalmente dalla dipendenza di una società in liquidazione, ma proprio perché essi abbiano tutte le garanzie necessarie occorre che sia fatta piena luce sui conti di Amam, sulla fragilità di quell'azienda, sulle condizioni del servizio idrico, sui servizi in appalto su cui esso si regge, sugli obblighi e sui crediti vantati.
Crediamo insomma che la recente emergenza che ha leso ulteriormente l'immagine di Messina attraverso la stampa nazionale debba pur aver insegnato qualcosa e che, tra l'altro, abbia evidenziato solo una parte del problema dell'approvvigionamento e della distribuzione idrica in città.
Le cifre strombazzate sulla stampa potranno pure risultare alla fine utili per giustificare il piano di riequilibrio, ma dietro ci sono pur sempre i diritti dei lavoratori e quelli dei messinesi a usufruire concretamente dei servizi indispensabili. Chiediamo pertanto un urgente confronto di merito con amministrazione comunale e Amam”.