L'eredità positiva del dominio musulmano che aveva trasformato la Sicilia da terra povera e squallida in un paese ricco, civilmente ordinato e progredito, sarà raccolta dalla monarchia normanna ma anche nel resto d'Europa si registreranno risultati soddisfacenti non solo nel campo dei saperi ma anche dei rapporti pacifici e costruttivi tra Cristianesimo, Ebraismo e Islam. Il XII è anche il secolo di Averroè e dell'ebreo Maimonide, con l'incubazione della filosofia scolastica che attraverso Aristotele s'incrocerà anche con i filosofi musulmani.
Solo qualche tempo dopo, l'incontro tra civiltà islamica e mondo occidentale registrerà il massimo successo: quando la corona di Sicilia e quella d'imperatore romano si poseranno sulla fronte di un giovane di sangue tedesco e normanno ma vissuto in una Palermo mezza musulmana: Federico II di Svevia. Assorbirà i germi più eletti di carattere spirituale della signoria musulmana in Sicilia e la cultura allargatasi grazie ai contatti proficui con l'Oriente rappresenterà un forte tentativo di osmosi tra i popoli. Il secolo di al Idrisi si presenta quindi foriero di profondi rinnovamenti e di traguardi raggiunti per terra ma soprattutto per mare, attraverso il Mediterraneo che, proprio in questo secolo, riesce a dare il meglio della sua virtualità.