MESSINA. “Parole gravemente offensive, vilipendio alla repubblica”. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha denunciato il sindaco di Messina Cateno De Luca, ritenendo i suoi comportamenti “censurabili sotto il profilo della violazione dell'articolo 290 del Codice penale (vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)”. Una decisione, quella della titolare del Viminale, assunta “a seguito delle parole gravemente offensive e lesive dell'immagine per l'intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”. Una scelta sicuramente impopolare quella del ministro Lamorgese, visto che moltissimi siciliani, tranne pochi irriducibili 5 Stelle e piddini, sostengono con forza l'azione del sindaco di Messina e lo ringraziano di continuo con messaggi sui social per tutto quello che ha fatto e sta facendo per arginare la diffusione del virus in Sicilia e non solo nella Città Metropolitana di Messina. Una inutile prova di forza, quella della Lamorgese, sicuramente rinviabile (ci sono 3 mesi di tempo per presentare querela nei confronti di chi diffama) totalmente inutile in un momento come questo, con un Paese economicamente in ginocchio e con un futuro più incerto che mai.