“I segni, i colori e le parole dell'artista –spiega Gianfranco Molino– sono fondamenti di ricerca e incroci creativi fra differenti linguaggi, una conseguenza di stimoli esperienziali, un tentativo di raccontare e rinnovare linguaggi molteplici che caratterizzano la visione della contemporaneità. Attento al suo territorio di appartenenza, la Sicilia, attraverso oli, disegni, acquerelli, matite e incisioni, l'artista sviluppa cose significative, lo spirito dei luoghi, memorie storiche, che avvicinano il fruitore all'opera creando legami attraverso un criterio di identificazione e confronto, opere dai contenuti che diventano testimonianze poetiche e di ricordo. La luce riveste un ruolo fondamentale e decisivo nei soggetti dipinti, a volte definita altre sfumata, tuttavia elemento centrale dell'opera”.
Il mecenate Antonio Presti, sempre attento a sostenere giovani artisti di talento, è stato presente a tutte le mostre susseguitesi nel tempo presso lo studio GED. “L'iniziativa dello studio GED -dichiara Presti- mostra un modo diverso di come l'arte contemporanea possa interagire con il proprio tempo. Non restare chiusa nelle gallerie o nei musei, ma aprirsi al pubblico, il più vasto possibile. Art in law è la dimostrazione di come l'arte contemporanea possa interagire con il proprio ambiente e la società, senza rimanere imprigionata in gallerie o musei, ma aprendosi a un pubblico altro. Lo studio legale diventa così pensiero che evolve e non rimane uno Studio Legale freddo e immobile”. La mostra sarà aperta fino al 20 marzo 2017.