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Banda larga in Sicilia, Telecom a passo di lumaca. La Cisl chiede un confronto tra governo e gestori

“Su 7 milioni di collegamenti in fibra di cui dispone Telecom Italia nell'ultimo anno ne sono state attivate solo 230 mila. Per questo si deve aprire un confronto tra governo e operatori delle telecomunicazioni, per definire un piano di della banda larga coerente con gli obiettivi UE e con le tecnologie sostenibili dal punto di vista economico e della domanda”.

A chiederlo Giuseppe Tomasello, segretario della Fistel Cisl regionale, per il quale “in Sicilia Telecom ha vinto l'appalto per la diffusione della banda larga che porterà la maggior parte degli utenti delle nove province, ancora attraverso i vecchi cavi in rame, a una di 30 Mb/s.

È per questo -afferma- che insieme a Cgil e Uil abbiamo chiesto un tavolo di confronto tra azienda e competenti commissioni dell'ARS per capire quali saranno le ricadute positive in termini di occupazione nelle aziende degli appalti telefonici che operano nell'indotto siciliano e favorire le aziende virtuose e il riavvio del mercato del lavoro”.

Per il segretario della Fistel Cisl Sicilia avere collegamenti internet più veloci per cittadini e imprese è fondamentale. E per questo è opportuno che il Governo faccia ricorso allo strumento del .

“I ritardi nell'Agenda digitale -sostiene Tomasello- sono dovuti alla mancanza di una legislazione che favorisca e agevoli gli investimenti e di una regolamentazione che consenta un prezzo adeguato per ammortizzare i costi e ottenere la giusta remunerazione delle risorse impegnate. Il Governo -incalza- deve incentivare lo sforzo economico che le imprese private stanno mettendo in campo per lo sviluppo delle infrastrutture di banda larga ultraveloce, e la relativa domanda che resta debole. In un contesto economico molto difficile -conclude il dirigente sindacale- l'approvazione di un apposito decreto ci sembra la strada percorribile per diminuire i tempi di intervento”.

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