Seguendo le tracce dei profitti illeciti e ricostruendone il percorso, i finanzieri sono stati in grado di acclarare che Giuseppe Sotera ha reiteratamente impiegato, sostituito e trasferito in attività economico – imprenditoriali a lui riferibili i profitti provenienti dalla commissione del delitto di usura, in modo da ostacolare l'identificazione della relativa provenienza delittuosa. Il modus operandi ricostruito dalle Fiamme Gialle è sostanzialmente consistito nella dazione a usura di somme di denaro contante con contestuale consegna da parte delle vittime di assegni postdatati a sette giorni, a garanzia della restituzione del capitale maggiorato degli interessi, ammontanti in taluni casi a un tasso del 456% annuo.
I fenomeni dell'usura, del reimpiego di proventi illeciti e del cosiddetto autoriciclaggio costituiscono importanti fattori di alterazione dell'economia sana che, alla luce delle recenti operazioni di polizia economico – finanziaria poste in essere dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Enna, sono risultati ampiamente diffusi sul territorio troinese con particolare riferimento a contesti criminali (talvolta anche di carattere associativo) che trovano in tali pratiche importanti fonti di guadagno, arrivando ad ottenere il controllo di attività economiche riconducibili a vittime che, come acclarato dai Finanzieri nicosiani, non riescono ad onorare i debiti contratti. Fondamentale è stata l'analisi dei flussi finanziari, presupposto per il contrasto di un fenomeno che ha consentito all'arrestato di ottenere ingenti guadagni sfruttando lo stato di bisogno di soggetti rispettosi delle regole ed in difficoltà. Determinante è risultata essere anche la sinergia creata dalla Guardia di Finanza con la popolazione locale e con il pieno supporto dell'Autorità Giudiziaria, per la tutela della legalità economico – finanziaria accanto ai cittadini onesti