Nel corso delle attività, si riscontravano elementi indiziari che denotavano un'offerta ricettiva prestata in maniera non occasionale e con una organizzazione di mezzi tali da realizzare l'esercizio di una vera e propria attività d'impresa. Nel dettaglio, è stata rilevata sia l'assicurazione di servizi “extra” quali escursioni, convenzioni con stabilimenti balneari e attività di ristorazione, sia un numero di posti letto superiore a quello dichiarato, che per la Regione Sicilia, non deve superare le 5 camere per un massimo di 20 posti letto, nonché la presenza di personale dipendente, tra l'altro, non regolarmente assunto. I bed & breakfast, sorti in Italia verso la fine degli anni '90 allo scopo di fornire un'adeguata e più flessibile risposta al sempre più massiccio flusso turistico che interessava il Paese, sono attività extra-alberghiere svolte da soggetti che, ai sensi della normativa vigente nella Regione Sicilia, avvalendosi della propria organizzazione familiare, utilizzano parte della propria abitazione, fornendo alloggio e prima colazione.
Alcune delle strutture verificate, inoltre, sono state segnalate agli Enti territoriali competenti per l'avvio delle procedure volte al recupero della tassa di soggiorno non corrisposta. L'attività ispettiva dei finanzieri di Taormina è stata rivolta anche ad altre tipologie ricettive extra-alberghiere. In tale contesto, è risultato significativo un intervento eseguito nei confronti di un'impresa esercente l'attività di casa-vacanza che ha fatto emergere redditi non dichiarati per oltre un milione 100.000 euro e IVA dovuta per più di 90.000 mila. Nel corso della stagione estiva proseguiranno le attività di controllo nei confronti di strutture che, dissimulando un'attività d'impresa ovvero omettendo di presentare le previste dichiarazioni fiscali, alterano la concorrenza ledendo, al contempo, l'immagine di quelle attività extra-alberghiere esercitate nel rispetto della legge.