Così Legambiente Sicilia, secondo la quale “non si tratta di proteggere posizioni personali, ma di evitare pericolosi passi indietro sul terreno della tutela del paesaggio e di uno sviluppo non asservito al partito del mattone”.
Secondo gli ambientalisti, il provvedimento “è tanto più grave se si valuta che è avvenuto con tempismo eccezionale, solo alcune ore prima dell'assegnazione delle deleghe ai nuovi assessori. C'era forse il timore che l'attuale dirigente, piazzato lì da Pippo Gianni e responsabile della persecuzione a danno della ex soprintendente Basile, non sarebbe stato confermato dal nuovo assessore?
Da alcuni mesi la Soprintendenza di Siracusa è diventata merce da scambiare in occasione di ogni rimpasto della giunta regionale. I politici che hanno messo le mani sopra, sappiano che le associazioni e i cittadini che da anni si battono per la tutela del territorio non arretreranno di un metro e che vigileranno contro abusi che possano continuare la devastazione del territorio siracusano in corso da troppi anni”.