PALERMO. Approvate le modifiche alla Legge Regionale 30 del 2000 (Testo degli Enti Locali della Regione Siciliana) richieste dal Comitato No a Montemare. Emendato l'articolo 8 relativamente all'aumento (adeguandolo alla normativa nazionale) del numero minimo di abitanti necessario per l'istituzione di un nuovo Comune, portandolo a 10.000 rispetto ai precedenti 5.000 con la modifica al comma 6 e non contemplando più alcuna deroga a tale limite grazie all'abrogazione del comma 6 bis ed è stato anche eliminato il meccanismo del doppio quorum. “In sostanza -spiegano dal comitato- il referendum su Montemare sarà l'ultimo nel quale si voterà con le vecchie regole, prevedendo di votare per un Comune con popolazione inferiore a 10.000 abitanti e con il meccanismo del doppio quorum. Un risultato, questo, raggiunto dopo mesi di lavoro e interlocuzioni e la cui approvazione in ars dimostra la bontà del nostro lavoro e delle argomentazioni a supporto. Montemare è insostenibile e ci costringerà a votare con un meccanismo malato ed anti-democratico come quello del doppio quorum, ma adesso abbiamo certezza che sarà l'ultimo, sarà l'ultimo dispendio inutile di soldi pubblici e l'ultima occasione per aizzare fratelli e sorelle di una stessa terra gli uni contro gli altri, con la speranza che da ora in avanti si guardi al solo esclusivo interesse del territorio”.
Referendum Montemare: l’ARS modifica la legge 30 del 2000 e dice no
Il Comitato No Montemare ringrazia i deputati Antonio Catalfamo (Lega) che ha presentato l'emendamento ed Elvira Amata (FdI) per aver inserito l'emendamento in finanziaria che concede ulteriori fondi per le municipalità. “Adesso continueremo a pieno ritmo la nostra campagna referendaria -incalza il Comitato. Il 12 giugno bisognerà una risposta netta e definitiva a Montemare, una risposta politica che siamo certi le urne potranno dare. Montemare non potrà nascere poiché ha molto meno di 10.000 abitanti, dunque ai sensi di Legge non è costituibile (e ricordiamo che questo è un referendum consultivo) ma con una chiara volontà popolare espressa non vi saranno più appigli per qualche secessionista e Montemare potrà, finalmente, diventare un lontano ricordo e nuovo inizio per i nostri territori, per i nostri villaggi e per le nostre periferie”.
La campagna per il NO prosegue oggi in diretta sulla pagina Facebook (fb.me/nomontemare) con Federico Gusmeroli (esperto in fusione dei Comuni e gestione dei servizi) per capire perché i microcomuni sono insostenibili, perché Montemare non è soluzione per il territorio e i vantaggi dei Comuni con un ottimale rapporto popolazione/territorio.