“In pratica – conclude De Cola – promuoviamo forme di cittadinanza attiva dedicate specificatamente al controllo della spesa di denaro pubblico. Va sottolineato che l'operazione non costituisce un costo per il Comune, in quanto è prevista, con una piccola percentuale, sul quadro di spesa del lavoro. Sarà compito dell'organismo di monitoraggio coinvolgere la cittadinanza. A questo scopo, l'ente individuato organizzerà scuole e laboratori grazie ai quali i cittadini potranno acquisire gli strumenti tecnici e legali per monitorare un appalto pubblico, organizzare visite ai cantieri e raccontare gli esiti del lavoro con la pubblicazione di report periodici”. L'iniziativa è ispirata al programma pilota della Commissione Europea Integrity Pacts – Civil Control Mechanism for Safeguarding EU Funds, attivo in undici Stati membri su 17 opere pubbliche. In Italia sono coinvolte nel progetto Transparency International, Action Aid e Amapola che monitorano lavori finanziati con fondi europei a Milano, Cagliari, Sibari e Gangi. Il Comune di Messina, sulle orme della sperimentazione europea, ha introdotto l'istituto del monitoraggio civico già nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza 2017-2019, quale misura ulteriore di prevenzione del rischio corruttivo. Il progetto-pilota sul secondo Palazzo di Giustizia era già stato previsto nel Protocollo d'intesa siglato il 9 febbraio di quest'anno tra l'Agenzia del Demanio, il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia e lo stesso Comune di Messina e trova eco anche nella convenzione tra Agenzia del Demanio e Comune di Messina, sottoscritta il 12 aprile. La delibera n. 789, infine, dà mandato al dipartimento Lavori Pubblici del Comune di individuare l'organismo responsabile delle operazioni di monitoraggio.