Il caso di A.R. è solo il più eclatante di una serie di eventi simili che il sindacato OrSA ha denunciato il 22 luglio scorso, rivolgendosi a Edda Paino della Direzione UOCS PreSAL ASP MESSINA, ad Antonia Santisi (responsabile U.O. Formazione ASP Messina), al dirigente dell'Ispettorato del Lavoro Gaetano Sciacca, al sindaco Renato Accorinti e al direttore dell'ATM Giovanni Foti senza ottenere la minima attenzione da parte delle istituzioni interpellate.
Nessuno può asserire con certezza che l'evento patito da A.R. sia direttamente correlato allo stress accumulato nell'ambiente di lavoro, ma un'azienda responsabile ha il dovere di prendere i dovuti provvedimenti se le organizzazioni sindacali denunciano con insistenza una sequenza di disagi e malesseri fisici accusati da lavoratori soggetti a tecnopatia, specie se coincidenti con l'incremento dell'orario di lavoro, con lo straordinario obbligatorio per mancanza di personale e con l'ambiente di lavoro reso invivibile dalle disfunzioni agli impianti per il mantenimento del microclima. Paradossalmente gli interventi della direzione aziendale si riassumono in una sequela di autoritari provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori che hanno avuto il coraggio della denuncia.
L'OrSA augura ad A.R. una pronta guarigione e conferma l'impegno a proseguire la lotta per la garanzia dei diritti dei lavoratori, tacitamente compressi da un'azienda che dietro la propaganda di un falso risanamento opera con dinamiche ritorsive nei confronti dei dipendenti, esponendo a rischio anche la sicurezza dell'utenza.