I carabinieri di Messina hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Messina nei confronti di 6 persone. Di queste, quattro (tra cui un architetto del Genio Civile di Messina) sono state poste agli arresti domiciliari, mentre le altre 2 (entrambe funzionari del Dipartimento Bilancio e Tesoro della Regione Siciliana) sono state sospese per 6 mesi dall'esercizio dei pubblici uffici. I sei indagati sono chiamati a rispondere a vario titolo di falso ideologico e abuso d'ufficio in relazione alla vendita, avvenuta nel 2014, di un vasto appezzamento di terreno di proprietà pubblica situato nel comune di Furnari, in provincia di Messina. Il terreno fu venduto dalla Regione Sicilia per meno di 4.000 euro a fronte di un valore effettivo stimato in 350.000 euro. Della vicenda se ne occupò la trasmissione Le Iene a marzo scorso, suscitando grande scalpore, grazie a una circostanziata denuncia del sindaco di Furnari Mario Foti.
Aggiornamento 8.33
A tutti sono stati contestati i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, perché in concorso materiale fra loro hanno prodotto un atto pubblico falso. In particolare, Federico Scardino, Franca La Rocca e Loredana Giuffrè, nella qualità di privati, hanno ottenuto dall'architetto del Genio Civile di Messina Antonella Giuffrè un atto di stima di un terreno nel comune di Furnari, falsificato nella parte relativa alla stima del bene per la successiva vendita. La Giuffrè, quale autore materiale, attestò nell'atto un valore per la vendita pari a 3.944,80 euro, quando il terreno andava stimato in più di 368 mila euro.
La stessa, nella sua qualità di dirigente dell'Ufficio del Genio Civile di Messina, procurò un ingiusto vantaggio ai privati concorrenti indirizzando la falsa stima del terreno di Furnari agli Uffici del Dipartimento Regionale del Bilancio e del Tesoro della Regione Siciliana, che nel mese di luglio del 2014 autorizzò la vendita in favore di Scardino e della La Rocca per poi stipulare il contratto di compravendita presso un notaio a Barcellona Pozzo di Gotto l'11.09.2014. I funzionari della Regione Sicilia invece, la Cangemi e la Ciaceri, procurarono intenzionalmente agli acquirenti un ingiusto vantaggio patrimoniale recando evidente danno patrimoniale all'Ente regionale, violando dapprima le norme sulla trasparenza della azione amministrativa per poi autorizzare la vendita del bene al prezzo sottostimato.