E come sia di primaria necessità il recupero di un rapporto organico tra territorio portuale e contesto urbano, con lo scopo di restituire alla città il porto, possibilmente anche totalmente bonificato. Una finalità, quella della guerra al degrado, che deve coinvolgere anche capitaneria di porto e Comune di Messina e regione Sicilia per rimettere a disposizione della città tutta l'area dell'affaccio a mare. In questo momento, tra il mare e i messinesi c'è una barriera di ferro, rappresentata dalla chiusura della Cittadella Fieristica, ma anche una barriera di ferro che vediamo nel percorso del tram. La Cisl ritiene che sia il momento di ragionare seriamente e concretamente (anche approfittando del piano Delrio sugli investimenti per le metro) sull'ipotesi di uno spostamento del tracciato della tranvia che liberi l'accesso al mare e creare, nella zona che va dalla passeggiata a mare sino alla cortina del porto, ovvero quella immediatamente prospiciente all'arrivo delle navi da crociera, una grande area pedonale dove è possibile inserire attività commerciali e ricettive per i turisti ma anche e soprattutto per i messinesi, da vivere tutto l'anno.
Serve una scelta coraggiosa che, secondo la Cisl, potrà avere un triplice impatto sulla vita della città. La prima è quella di ricreare il rapporto con il mare che i messinesi non sentono più proprio attraverso la riconquista del water front. Il secondo aspetto è quello della possibilità di creare una darsena che accolga attività di ristorazione, commerciali e di servizi turistici e non solo, sullo stile delle grandi città europee che si affacciano a mare o sulle rive dei grandi fiumi europei. Il terzo nodo, non di poco conto, è quello di rendere il percorso del tram (e quindi la mobilità dei messinesi) interno alla città, nel cuore pulsante di uffici, enti, attività e del centro commerciale per rendere davvero il servizio un'opportunità per spostarsi e lasciare a casa l'auto.