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#Messina. Ospedale Piemonte, il Comitato chiede la testa del manager Vullo

“Che cosa e chi spinge il direttore generale dell'Azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo nell'accanirsi a voler chiudere a ogni costo il Pronto soccorso dell'ospedale di viale Europa, contro ogni regola giuridica e di elementare buon senso? Perché ha tanta fretta di infrangere la legge, annunciando che dal 26 novembre tornerà a smantellare quel che resta del Pronto Soccorso?”.

A chiederlo è Marcello Minasi, presidente del Comitato “Salvare l'Ospedale Piemonte”, che annuncia una manifestazione con la raccolta di firme e chiede all'assessore alla Sanità Baldo Gucciardi di valutare “la condotta di Vullo, provvedendo alla sua immediata rimozione se lo stesso non riterrà di dimettersi”.

Minasi ricorda gli ultimi passaggi nella storia del nosocomio di viale Europa. Prima un'ordinanza urgente del sindaco di Messina che ha imposto per problemi di sanità pubblica il ripristino del Pronto Soccorso, poi una legge regionale che nelle more dell'accorpamento dell'ospedale con l'IRCSS Neurolesi prevede il mantenimento dei servizi relativi al PS e infine una sentenza del TAR di Catania che recupera l'ordinanza sindacale e annulla quella provvisoria di sospensiva.

Il tutto avviene nel silenzio delle autorità di vigilanza e dell'assessore (Gucciardi, ndr) del quale da tempo non si hanno notizie -chiosa Minasi. Chiediamo un incontro urgente al sindaco di Messina Renato Accorinti e agli stessi deputati tanto motivati per l'emanazione della legge sull'accorpamento che garantiva la sopravvivenza del Pronto soccorso con le specialistiche annesse, affinché si prendano immediati provvedimenti”.

Il presidente del Comitato “Salvare l'Ospedale Piemonte” ricorda che “anni di ci consentono di pretendere che il nosocomio sia garantito nelle sue funzioni di diagnosi e cura per l'emergenza-urgenza al servizio della cittadinanza messinese, così come previsto dalla Legge 24. Tale obiettivo passa attraverso la tutela del Pronto Soccorso Generale nella pienezza delle sue funzioni con le specialistiche annesse e i Pronto Soccorso ostetrici e pediatrici, attraverso l'emanazione di norme attuative della stessa legge adesso nelle mani dell'assessore alla Salute e dei deputati regionali”.

 

 

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