Particolarmente apprezzati il mosaico appositamente realizzato per la Notte di San Gaetano e la mostra di indumenti intimi antichi, stesi con i ghiaccoli di spago, gli antenati delle mollette.
Il villaggio nella zona sud di Messina prende il nome dall'abate basiliano Stephanus, il priore della prima chiesa costruita in contrada Bruca. Per un certo periodo di tempo il piccolo centro fu chiamato Santa Maria dei Giardini.
Il castello bizantino-normanno, uno dei siti più significativi di Santo Stefano Medio, risale alla fine del X secolo. La fondazione del villaggio dovrebbe risalire al XII secolo, quando i monaci basiliani, guidati dall'abate Stephanus, costruirono una chiesa dedicandola alla madonna e a San Costantino.
All'inizio del XV secolo un'inondazione distrusse tutto, compresa la chiesa basiliana, che fu ricostruita al centro del paesino e dedicata a Santa Maria dei Giardini, che per un periodo diede anche il nome al villaggio. In quel periodo fu introdotta la coltivazione del gelso, pianta indispensabile per l'allevamento del baco da seta, dando vita a una florida attività artigianale di produzione della seta.
L'epidemia di peste del 1743 fu terribile. Su 630 abitanti ne sopravvissero appena 164 e i morti furono sepolti in contrada Landolina. Diversamente da quanto successe a Messina, il terremoto del 28 dicembre 1908 non provocò molti danni.