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Messina, gli ordini professionali contro l’ordinanza di De Luca: “Comportamenti approssimativi e privi di coerenza”

MESSINA. Levata di scudi dei liberi dopo l'ultima ordinanza del sindaco Cateno De Luca, che restringe ulteriormente gli orari di lavoro nel tentativo di arginare la diffusione del coronavirus. I presidenti degli Ordini degli Architetti PPC, degli Avvocati, dei Commercialisti, degli Ingegneri e dei Notai puntano il dito e lamentano che “nonostante la richiesta di confronto sui limiti posti con l'ordinanza sindacale n° 339 all'esercizio dell'attività libero professionale, il sindaco l'avrebbe in parte emendata derubricando l'ordine in “raccomandazione” nel corso di una riunione informale”. Per Pino Falzea, Domenico Santoro, Enrico Spicuzza, Francesco Triolo e Silverio Magno, questa notizia, se confermata, rappresenta “non solo un vulnus istituzionale perché non tiene conto delle funzioni di rappresentanza che la legge assegna ai presidenti degli ordini professionali ma, soprattutto, lede i diritti di tutti coloro che esercitano una professione ordinistica e anche dei cittadini, costretti a limitare le proprie istanze di consulenza e tutela. Stigmatizziamo questi perduranti comportamenti approssimativi e privi di coerenza e di una razionale programmazione -concludono Falzea, Santoro, Spicuzza, Triolo e Magno- che hanno fatto precipitare la di Messina in una condizione unica in tutta la Sicilia e buona parte d'Italia”.

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