E' incredibile quello che è successo nella serata di oggi: il Messina, promesso a Franco Proto con un preliminare stipulato dieci giorni fa, resta nella mani di Stracuzzi e compagnia bella, visto che il preliminare stesso non è stato fatto valere per via di capricci altrui. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, poco dopo le 22, sarebbe stata causata da Giovanni Di Bartolo, membro dell'Antares che detiene il 10% delle quote societarie: per rinunciare ai suoi crediti Di Bartolo ha chiesto che anche Lello Manfredi rinunciasse ai suoi, ma questo non ha alcun senso, visto che Manfredi avrebbe dovuto far parte della società entrante. Un capriccio personale di una persona che si è sempre detta essere tifosa del Messina, ma con il gesto di oggi smentisce clamorosamente ogni sua dichiarazione precedente. La colpa è comunque di tutti i soci, che si sono presentati dal notaio con l'intenzione di cambiare per l'ennesima volta le carte in tavola, non rispettando di fatto il contratto preliminare di due sabati fa perché i debiti della società sono ben superiori ai 2.5 milioni di euro. Il tutto sembrava delinearsi, dopo brevi riunioni tra i vari componenti sia degli acquirenti che dei venditori, ma la non firma di Di Bartolo ha posto fine alle trattative. Proto, arrabbiato come una iena, ma soprattutto addolorato, ha lasciato lo studio del notaio Arrigo senza rilasciare dichiarazioni. Al momento la vita del Messina è dunque nelle mani di questi cinque personaggi, che continuano a fare ciò che vogliono prendendo in giro una città intera.
Aggiornamento ore 00.00
Sembra che si possa intavolare nuovamente la trattativa e che Giovanni Di Bartolo si sia convinto a firmare questo benedetto atto di vendita. Domani mattina ne sapremo certamente di più.
