Il mese scorso, i genitori di un bambino di 13 anni, accortisi del suo strano comportamento, si sono rivolti al sacerdote della propria parrocchia, che dopo aver parlato con il piccolo ha consigliato di sporgere denuncia al Nucleo Operativo e Radiomobile della città del Longano.
Gli accertamenti del Nucleo Operativo, diretti dal sostituto procuratore Sarah Caiazzo, con l'ausilio di personale specializzato impiegato nella task force istituita a livello provinciale per reprimere i reati commessi nei confronti dei soggetti più deboli, hanno consentito di accertare due episodi di violenza avvenuti in una abitazione abbandonata sul lungomare di Spinesante. In entrambi i casi il bambino era stato preso con la forza dall'aggressore per poi essere violentato in una casa in costruzione, in stato di abbandono.
Nell'ambito della stessa indagine è stato sentito anche il fratello maggiore del 13enne, che ha raccontato di essere stato palpeggiato sui genitali dallo stesso uomo quando andava alle scuole medie, ma di essere riuscito a fuggire e di non aver mai raccontato nulla per la vergogna.
Le indagini hanno permesso di individuare senza ombra di dubbio l'orco 42enne e stamane militari dell'Arma hanno eseguito a carico dell'uomo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della Procura della Repubblica. L'arrestato è stato condotto nella Casa Circondariale Madia di Barcellona P.G..