In nero anche la manodopera: all'interno dell'area commerciale di oltre 2.100 metri quadrati i finanzieri, all'atto dell'inizio della verifica fiscale avevano individuato 4 commessi privi di qualsivoglia contratto di lavoro, mentre altri 7 ne erano stati scoperti in precedenti controlli ispettivi. In tutto sono 32 le persone denunciate a vario titolo per emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture false, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie per l'IVA e delle imposte sui redditi. Ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, attesa l'elevata pericolosità fiscale del titolare della ditta individuale, il Giudice per le Indagini Preliminari, su proposta della Procura della Repubblica del Tribunale di Marsala ha disposto l'obbligo di dimora per l'imprenditore beneficiario della frode fiscale e il sequestro di denaro, beni e ogni altra utilità allo stesso riconducibili fino alla somma di 1 milione e 473.801 euro. Tra i beni sequestrati dai finanzieri vi è la stessa azienda, la cui gestione era stata formalmente affidata ai familiari del principale indagato per mezzo di una società a responsabilità limitata. Le quote sociali di quest'ultima e l'intero compendio aziendale saranno invece ora gestiti da un amministratore giudiziario. L'attività di servizio in parola testimonia l'efficacia dell'operato della Guardia di Finanza nella sistematica attività di contrasto delle più insidiose frodi fiscali, allo scopo di salvaguardare gli interessi dell'Erario e delle imprese e cittadini rispettosi delle regole.