Gentile Lucia, diversamente da quanto avveniva un tempo (la donna perdeva il proprio cognome e assumeva quello del marito in qualsiasi circostanza) adesso ci si regola diversamente a seconda delle situazioni. Sul lavoro e negli uffici pubblici mantenga quindi il suo cognome. Invece in società o quando avrà dei figli e dovrà relazionarsi con insegnanti, medici e genitori dei loro compagni di classe utilizzi il cognome di suo marito. Fare diversamente creerebbe solo confusione e non sarebbe di alcun giovamento alla rivendicazione delle pari opportunità.
Cara Contessa, a luglio mi sarei dovuta sposare. Per motivi che preferisco non esporre in questa lettera, ho deciso di mandare tutto a monte. Nei prossimi giorni lo comunicherò al mio (ancora per poco) fidanzato, ma con tutti gli amici ed i parenti che ci hanno già inviato un regalo come devo regolarmi? Grazie per il suo aiuto, Anna Maria B.
Gentile Anna Maria, in casi come questi l'unica cosa da fare è prendere il toro per le corna. Lo dica al suo fidanzato, si auguri una risposta civile e gli restituisca l'anello di fidanzamento. Se accettarlo o no, a meno che non sia un gioiello di famiglia, dipende da lui e dalla sua signorilità. Quanto ai doni che avete già ricevuto, a secondo di chi li ha inviati (se amici e parenti suoi o del suo fidanzato) entrambi dovrete farvi carico di restituirli a chi li ha regalati, accompagnandoli con un biglietto in cui spiegate sobriamente le ragioni che vi hanno portato a questo passo. La formula migliore è “abbiamo capito in tempo che sposarci sarebbe stato un errore” e non aggiungere altro, lasciando che ciascuno pensi ciò che vuole.