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C’eraunavoltailcinema. Un festival a Trastevere per opporsi all’omologazione

Forse è perché viviamo nell'era del predominio scientifico, dove fatti e dati prevalgono sull'immaginazione. Forse è perché il profitto conterà sempre di più del mero scambio culturale, che a Roma, caput mundi, moltissimi sono i cinema che da tempo hanno dovuto chiudere i battenti per insolvenza. Numerosi i progetti burocratici per trasformarli in centri di interesse economico. Ma c'è chi non ci sta, chi non abbassa la cresta al genocidio culturale attuato dalle leggi del mercato e proclama resistenza. Una diversa maniera di sfruttamento di queste aree che non cada nel calderone della logica di profitto, ma che comprenda arte e condivisione. È ciò che hanno pensato e fatto dei ragazzi, che nel 2002 decisero di occupare il cinema America di Trastevere, storica sala che dovette dichiarare il fallimento nel 1999 e che fu considerata idonea per l'abbattimento e la costruzione sulle sue macerie di appartamenti di lusso.

Gli occupanti resero lo spazio un interessante punto di incontro, di proiezioni e dibattiti per giovani studenti e per tutta la gente del quartiere. L'idea era quella di un cinema che riuscisse a coniugare diversi di esperienza, e non solo quello limitato alla durata di una pellicola, diversi approcci e modalità. Nel 2014 l'occupazione però finisce. Arriva perentorio l'ordine di sgombero che non tarda a indignare celebrità del mondo dello spettacolo come Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci e altri, che decidono di sottoscrivere una lettera di dissenso al Campidoglio. Anche la gente del quartiere fa la propria parte e dà in comodato d'uso i locali di un ex forno ai ragazzi cacciati dall'America per far proseguire la loro battaglia.

Nasce così l'associazione Piccolo Cinema America, che tutt'ora lotta per la riapertura e la rivalutazione dell'ex cinema occupato e di tutte quelle altre sale in disuso che potrebbero dimostrarsi degli ottimi crocevia sociali e culturali. L'associazione già da tempo propone eventi e proiezioni in giro per la città di Roma, coinvolgendo non solo il centro storico ma anche le periferie e ha istituito un ormai rinomato e frequentato festival che si tiene a piazza San Cosimato a Trastevere, dove si alternano proiezioni di prestigiose pellicole che hanno fatto la storia del cinema – tra cui quelle di Wim Wenders, Martin Scorsese, Mario Monicelli e tanti altri  e discussioni con eminenti nomi della settima arte – tra cui Dario Argento, Paolo Virzì, Roberto Benigni e Stefania Sandrelli.

Eventi, iniziative, che riportano l'interesse di una città verso qualcosa che, dall'alto dei suoi cupoloni e delle sue rovine, intrinsecamente le appartiene: l'arte e la cultura. Senza dimenticare e promuovendo l'aggregazione e la condivisione esperienziale, fattori indispensabili per formare nuove conoscenze. Nel mezzo dello sfacelo culturale odierno, dei ragazzi poco più che ventenni che da soli hanno deciso di lottare contro speculazione e indifferenza, fanno lezione a molti saggi.

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