«Il nostro più grande successo – ha affermato il coordinatore Gibilaro, affiancato dal vice Concetto nicolosi e dal responsabile eventi Carmelo Furnari – è l'affetto della città, che ogni anno si rinnova diventando sempre più coinvolgente. Quella che proponiamo è una festa aperta a tutti, con musica, danze e attività informative, perché solo condividendo un clima di speranza è possibile moltiplicare le possibilità di riuscita nella lotta alle delicate patologie contro cui lotta Matteo e tutti coloro per i quali Telethon si spende da quasi 30 anni. Sono ancora troppe le malattie rare per le quali non esiste ancora una terapia, e a volte perfino la diagnosi».
«Ringraziamo anche l'Amministrazione comunale, la protezione civile e i numerosi enti istituzionali patrocinatori che, insieme ad altrettante aziende private, si sono stretti intorno a noi per l'organizzazione della “tre giorni”» ha aggiunto il presidente della Fondazione Ebbene Dino Barbarossa. La manifestazione si è chiusa in Piazza Università, dove dallo scorso venerdì cittadini e passanti hanno potuto vivere il Villaggio della Ricerca e della Prevenzione.