Nel testo critico intitolato Second life che accompagna la mostra, Andrea Guastella, storico e critico d'arte, rivela come la dedizione di Frank Lupo alla pittura risalga proprio a un soggiorno italiano. «Un luogo la cui bellezza invita alla sosta – scrive Guastella – in cui cioè lo spazio si converte in tempo: quello spontaneo prolungamento delle persone e delle cose ottenuto da Frank ora aumentando (o rimpicciolendo) a dismisura le dimensioni del supporto, ora deformando irrealisticamente le figure, ora accendendo l'immagine di colori contrastanti».
Arte. Ragusa, mostra dell’artista statunitense Frank Lupo alla galleria Soquadro
L'artista si ispira a fotografie, scattate in proprio, strappate dai giornale o semplicemente immaginate, cercando di catturare ciò che gli appare «ossessivo, commovente, provocatorio e vero». I suoi lavori, spiega l'artista, «mirano all'ambiguità, al mistero, alla confusione di un attimo, a uno sguardo rivolto a qualcosa che si perde nel trascorrere della vita quotidiana. A volte il soggetto è astratto e immobile, a volte è fuso col suo movimento. Una fermata o un treno di passaggio, un edificio che implode, un appartamento mezzo vuoto. Qui e ora e poi via. Ogni opera è un tentativo di invenzione e la trasformazione di quel momento».