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#Vestiti,usciamo. L’amore step by step

Gea Nuccio
Gea Nuccio

La curiosità è donna. E io da quell'uomo ero davvero incuriosita. Non è Mr. Santità, questa è una certezza. Altrettanta certezza è che la troppa santità annoia. La monotonia più che mai. E io oggi vi racconto una storia che di monotono non ha nulla, e di eclettico ha molti tratti. Parigi è una città che adoro. Decisi di andarci con lui, il mio The Boss. Una fuga d'amore. La interpretammo così entrambi. Gli impegni di lavoro erano molteplici ma volevamo stare insieme a tutti i costi. Ci siamo rifugiati in un piccolissimo albergo di Montmartre. Io avevo voglia di sentirlo ancora mio. E lui, in quel momento lo era davvero. Avevo voglia di baciarlo, di toccarlo e il mio The Boss condivideva pienamente le mie intenzioni. Non avrei più lasciato quella camera, ma bisognava capire se e come potevamo incastrarci al di fuori di quel microcosmo. Dovevo capire se lui incarnava una realtà o solo un breve momento di emozione mirata.

I rapporti a due sono come il Lego. Bisogna trovare la giusta combinazione. Poi, tac, lo scatto. E l'astratto prende forma. La forma che noi immaginiamo e che in quel preciso momento troviamo sofisticatamente totalitaria. E sì, l'immaginazione e il desiderio mi spingevano lì, a Parigi, lungo la grande Senna. Ci piacevamo molto, ma non sapevamo come sarebbe il risveglio a Parigi. Avete mai notato quanto la magica Tour Eiffel sia bella di notte? Io e lui mano nella mano a viverla. Lì eravamo solo io e lui. Nient'altro. Niente tra noi. Neanche quel maledetto orologio che scandisce il conto alla rovescia del nostro stare bene.

Avevamo preso aperitivi, cenato, e pranzato insieme. Dormito mai. Cosa c'è di più intimo che dormire insieme e svegliarsi nello stesso letto? Io avevo una voglia pazza di scoprire come sarebbe stato. Quando lui in aereo mi disse “ciao”, capii che il mio cacciatore seriale aveva finalmente bloccato la sicura del suo fucile. Il cacciatore seriale aveva scaricato l' dalla quale difficilmente si separava e forse aveva iniziato ad apprezzare la bellezza della sua preda. Forse era meglio continuare a vederla volare piuttosto che metterla in un freezer per poi mangiarla. Chissà forse con il riuscirà anche a diventare vegetariano… ma per adesso a me basta vederlo disarmato. Step by step.

Non divaghiamo. Io quella notte, lo confesso, non ho chiuso occhio. Mi sembrava impossibile averlo lì accanto a me. Non avevo più soltanto il ricordo del suo profumo. Avevo lui. Il mio The Boss. Mi addormentai plasmandomi con il suo corpo. E il giorno dopo lui era lì, accanto a me. Buongiorno meraviglia. E nella mia testa pensai: è un politico? Un attore? Un extraterrestre? Un avvocato? No, era soltanto lo stesso semplice uomo che sto conoscendo. A noi donne ormai le dolcezze, le attenzioni, le galanterie ci sembrano argomenti da novelle o da fiction. E lui non è il mio principe azzurro, non è un Superman perfetto, ma è certamente il mio The boss.

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