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Triscele, al CRU l’istanza di cambio di destinazione d’uso del terreno

La protesta dei lavoratori della Triscele davanti allo stabilimento

Si dirada l'orizzonte della vertenza Triscele. Dopo una lunghissima ed inspiegabile attesa, il Comitato Regionale per l'Urbanistica è pronto ad esaminare la richiesta di cambio di destinazione d'uso dell'area sulla quale sorge lo stabilimento.

Passaggio indispensabile questo, perché la proprietà possa vendere il terreno e realizzare la liquidità necessaria per spostare altrove la produzione.

“Finalmente si è concluso il tormentato iter burocratico che, di fatto, paralizzava la vertenza dell'azienda Triscele-ex Messina -commenta Filippo Panarello, regionale del PD. Mentre la società potrà individuare un altro sito dove continuare a produrre, nel frattempo saranno attivate le procedure per la cassa integrazione dei dipendenti, grazie all'intesa raggiunta con i sindacati in Prefettura, in attesa di riprendere l'attività”.

Alcune settimane fa il braccio di ferro tra la famiglia Faranda, proprietaria dello stabilimento, ed i sindacati era sfociato in un presidio permanente davanti ai cancelli dell'azienda. Solo l'incontro in Prefettura ha consentito di raggiungere un'intesa, che prevede la consegna del Piano Industriale da parte della società la settimana prossima. Senza Piano Industriale infatti, non sarà possibile ottenere la casa integrazione straordinaria per i 41 dipendenti della Triscele, cui stanno per scadere gli ammortizzatori sociali in deroga.

 

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