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Titoli e ringraziamenti

Cara Contessa, ho notato che spesso sui biglietti da visita che riportano anche il titolo professionale quest'ultimo è cancellato con un tratto di penna. Vorrei capire come mai. Grazie, Pierluigi L. 

Gentile Pierluigi, quello di cancellare con un tratto di penna il titolo riportato sui biglietti da visita è un vezzo tutto italiano sconosciuto nel resto d'Europa. Una delle tante ipocrisie della nostra società, che ci tiene a mettere in il titolo, salvo poi cancellarlo per falsa modestia. In realtà, chiunque abbia bisogno di un biglietto da visita per la propria professione dovrebbe averne di due tipi: uno per il lavoro e uno per la vita di società. Quindi, il dottor Aldo Rossi, avrà un biglietto intestato “Dott. Aldo Rossi (sopra) Responsabile Area Marketing (sotto)” con l'indirizzo ed i recapiti telefonici dell'azienda presso cui lavora e un altro che riporterà semplicemente nome, cognome e i dati relativi all'abitazione. Per chi lo ritiene indispensabile fanno eccezione i titoli nobiliari, visto che la Repubblica Italiana non li riconosce ma non li ha aboliti. 

Gentile Contessa Lara, in quali occasioni è obbligatorio ringraziare? E lo si deve fare per telefono o con un biglietto? Grazie, Antonina F.

 Gentile Antonina, le occasioni in cui non ringraziare dopo aver ricevuto un gesto di cortesia sarebbe davvero imperdonabile non sono tantissime. Basta tenerle a mente e si eviteranno figuracce. Si ringrazia per un regalo di matrimonio, dopo un messaggio di condoglianze, quando si riceve un dono (quale che sia il motivo), dopo una cena o un pranzo anche se informali o dopo che si è stati ospitati da amici, parenti o conoscenti. Si può ringraziare con un biglietto o per telefono. L'importante è farlo sempre dimostrando affetto e riconoscenza nei confronti di chi è stato gentile e premuroso nei nostri confronti.

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