Oltre alla realizzazione del ponte il progetto prevede anche oltre 40 km di raccordi stradali e ferroviari per collegare l'infrastruttura al territorio e tre stazioni ferroviarie sotterranee (Papardo, Annunziata, Europa) che, unite alle stazioni di Messina, Villa San Giovanni e reggio calabria, daranno vita al sistema metropolitano interregionale dello Stretto.
Per quanto riguarda l'impatto economico sul territorio, “è stata affrontata la questione dell'attivazione delle forniture di beni e servizi per le esigenze del personale impegnato nelle attività di cantiere -spiegano i componenti la Commissione Ponte- che necessariamente deve rivolgersi al tessuto produttivo territoriale. Per quanto concerne l'impatto diretto occupazionale, Ciucci ha ribadito la prossima programmazione di attività di formazione per la forza lavoro locale. Inoltre, è stata tra l'altro ricordata l'importanza del riutilizzo delle terre di escavazione per le opere di ripascimento delle coste e la rinaturalizzazione delle cave dismesse”.
Soddisfatta dell'incontro la consigliera Centofanti, che puntualizza: “Sono state sviscerate edanalizzate molte delle perplessità e curiosità che avevamo. Abbiamo rappresentato a Ciucci i nostri interrogativi inerenti la realizzazione dell'opera, i tempi e le modalità di avvio della cantieristica, gli espropri e le opere connesse, chiedendo chiarimenti anche sui tempi e sugli esiti della richiesta di valutazione di impatto ambientale che dovrà essere rilasciata dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza. Ringrazio il dottor Ciucci per l'illuminante opportunità di confronto che ci ha accordato e resto in attesa di ulteriori occasioni per approfondire ulteriormente la materia oggetto della riunione. Da sottolineare -conclude la consigliera Centofanti- l'apporto fondamentale del senatore Nino Germanà, vicecapogruppo della Lega a Palazzo Madama, per il suo impegno attivo e costante volto alla realizzazione dell'opera, all'avvio dei lavori e allo sblocco di un impasse iniziato nel 2012 che hai siciliani è costato, da allora, sei miliardi e mezzo l'anno”.