I migranti, preventivamente visitati a bordo della nave a cura del personale dell'Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), sono stati rifocillati e trasferiti presso il Centro di primo soccorso ed assistenza (CPSA), dove sono state attivate le procedure di preidentificazione della Polizia Scientifica.
Dopo lo sbarco sono state attivate le procedure di preidentificazione della Polizia Scientifica e subito dopo i migranti sono stati trasferiti presso il Centro di primo soccorso ed assistenza (CPSA) di Pozzallo. Alcuni sono stati accompagnati pressi i centri di accoglienza della provincia di Messina, gli altri sono rimasti nel Centro, nel rispetto dei limiti di capienza.
“Intenso è stato il lavoro anche degli uomini della Squadra Mobile e della DIGOS di Ragusa per gli aspetti di rispettiva competenza – spiegano dalla Questura. Le operazioni si sono concluse in tarda nottata e sono stati impiegati, reparti mobili della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza coadiuvati, nella fase del soccorso, dai sanitari della ASP di Ragusa, dagli operatori della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana, nonché del comune di Pozzallo”.
La Squadra Mobile grazie a un complesso e articolato lavoro e grazie al contributo dei passeggeri terrorizzati ha riconosciuto lo scafista tra i migranti. “Sono state più le ore passate dagli investigatori della Polizia a convincere i passeggeri di non temere per la loro vita che quelle passate a verbalizzare le loro dichiarazioni” – spiegano dalla Questura di Ragusa.
Adesso lo scafista, così come gli altri 140 fermati nel 2015 si trova in carcere a Ragusa. L'ufficio immigrazione della Questura di Ragusa, intanto, sta avviando le fasi di respingimento dei cittadini marocchini che non faranno richiesta di protezione. La Polizia Scientifica è a lavoro per identificare tutti i migranti sbarcati.