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Poste Italiane condannata a maxi risarcimento per fumo passivo

La Corte di Appello di Messina ha confermato la condanna inflitta in primo grado alle Poste Italiane SpA di risarcire un suo ex dipendente B.F., oggi 85enne, con 174.176 euro perché ritenuta responsabile di non aver garantito un ambiente di lavoro salubre a causa del fumo passivo.

Il dipendente di Poste SpA per anni ha dovuto lavorare in un ufficio postale con le finestre sigillate accanto a colleghi con le sigarette sempre accese e inalando, suo malgrado, le particelle cancerogene sprigionate dalla combustione delle stesse.

Andato in pensione nel 1994, nel 2000, si manifestò un tumore alla faringe che ha compromesso l'uso delle corde vocali provocandogli afasia e, per la successiva radioterapia, la perdita di tutti i denti costringendolo a nutrirsi solo con liquidi.

Nel 2008 il pensionato si è deciso a rivolgersi all'avvocato Gianluca Pantano del foro di Barcellona, che ha dato corso al procedimento contro Poste Italiane SpA. (fonte Adnkronos)

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