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Molto forte, incredibilmente vicino

Molto forte, incredibilmente vicino 

Paese: U.S.A.

Genere: Drammatico

Durata: 129 minuti

Regia: Stephen Daldry 

Con questa pellicola Daldry si aggiudica la all'Oscar come miglior film e Max Von Sidow quella come migliore attore non protagonista.

Oskar perde il padre, cui era molto legato, durante l'attentato al World Trade Center. Tempo dopo trova una chiave lasciatagli dal padre in una busta, dentro un vaso. Uno dei passatempi con cui si dilettavano padre e figlio era imbastire delle cacce al tesoro e Oskar adesso ha la possibilità di viverne un'altra, anche dopo la morte del padre.

Si lancia in una ricerca disperata tra i cinque distretti della alla ricerca della serratura che potrà essere aperta da quella chiave e la moltitudine di gente con cui parlerà, che conoscerà e che lo aiuterà gli darà la possibilità di dare una ragione ad una cosa senza senso come perdere il padre a causa di una mano sconosciuta.

Ennesimo film (ispirato al romanzo di Johnathan Safran Foer) dedito alla canonizzazione della più grande ferita che il popolo statunitense abbia mai subito in tutta la sua . La riduzione su pellicola dell'omonimo libro si prende qualche libertà di troppo, ma non deraglia del tutto riuscendo a coinvolgere non poco, merito anche del brillante cast, e a portare sullo schermo una sofferenza epica, come può esserlo solo quella di un bambino per una perdita inspiegabile.

La drammaticità della storia, mescolata con la processione di volti e storie che Oskar incontra (che altro non sono se non la molteplicità delle sfaccettature della sofferenza del popolo americano) danno modo al bravissimo Thomas Horn di incarnarsi nel lutto, nell'incapacità a comprendere, nel rifiuto a farlo. Messaggio che senza dubbio colpisce più che altro in patria, ma che si può ben comprendere anche qui da noi.

Oltre al giovanissimo attore e al già citato Max Von Sidow, bisogna segnalare una bella prova di Tom Hanks e di Sandra Bullock, per la quale il passare degli anni non sminuisce la sua bellezza da ragazza (anche se ormai sarebbe il caso di dire mamma) della porta accanto. Consigliato a chi ha letto il libro.

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