Il provvedimento, disposto dal GIP presso il Tribunale di Barcellona Salvatore Pugliese su richiesta del Procuratore Emanuele Crescenti e del Sostituto Federica Paiola, scaturisce da una capillare attività di indagine effettuata dal Commissariato di P.S. di Milazzo e coordinata dalla Procura.
Il lavoro dei poliziotti ha permesso l'identificazione dei proprietari degli immobili, entrambi nello stesso stabile, e di una terza persona che davano in locazione o subaffittavano gli appartamenti percependo canoni mensili ben più alti rispetto l'attuale valore di mercato e soprattutto rispetto quanto dichiarato.
Con un meccanismo ben rodato le prostitute, tutte giovani donne provenienti dall'America Latina, contattavano gli indagati che poi si adoperavano per collocarle nello stabile, divenuto ormai scenario di un continuo andirivieni a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Il prezzo per casa variava ed era possibile affittarla mensilmente o settimanalmente. Luce e gas erano extra. Il tutto veniva versato per lo più brevi manu e in contanti. Le prostitute si facevano pubblicità online e con annunci su quotidiani.