La Fim Cisl ha investito del problema il prefetto Stefano Trotta, sottolineando “l'atteggiamento ostile e provocatorio messo in atto dalla proprietà aziendale nei confronti dei propri dipendenti”.
Intanto arrivano i primi effetti della protesta di ieri. Stamane la ditta, che produce attrezzature e mobili per grandi cucine industriali, ha pagato lo stipendio di marzo. All'appello mancano i salari di aprile, maggio e giugno, ma resta in piedi il licenziamento di un lavoratore, colpevole solo di avere chiesto le mensilità arretrate.
“Il licenziamento del lavoratore -dichiara Nino Alibrandi, segretario generale della Fim Cisl di Messina- riteniamo sia stato solo un pretesto per giustificare la costante riduzione del personale che l'azienda da anni porta avanti nonostante le proteste del sindacato. L'azienda, infatti, non soffre di una crisi di produttività e lo testimonia il continuo ricorso a contratti a tempo determinato per garantire la consegna delle commesse”.
Al prefetto Trotta la Fim Cisl chiederà domani di convocare l'azienda per un incontro. “Dobbiamo capire anche quale sarà il futuro dell'azienda -conclude Alibrandi- e quali sono le prospettive occupazionali per i dipendneti”.